Nel 1999 Enzo Favata decide di lavorare ad un nuovo progetto musicale dedicato alla musica sacra della Sardegna, un idea che da tempo aveva nel cassetto, sin dal 1995, quando entrò in possesso di una copia di Officium di Jan Garbarek & Hilliard Ensemble ( registrato nel 1993 un vero capolavoro).
Partendo da quella ispirazione Favata decide di sviluppare un nuovo percorso sonoro partendo dai materiali della musica polifonica sacra della Sardegna, un repertorio cantato a quattro voci maschili da cori denominati " a cuncordu".
Il musicista sardo non arriva impreparato dato che era una parte della tradizione sarda che aveva studiato lungamente già dal 1990 e conosceva alcuni dei cori a cuncordu più famosi della Sardegna , come Santu Lussurgiu , Orosei , Cuglieri ed infine Castelsardo sul quale decise di concentrare il lavoro di creazione musicale.
Il progetto verrà chiamato Boghes and Voices ( tradotto Voci & Voci), unendo strumenti che producevano il suono attraverso una un flusso d'aria le voci, il sassofono ed il bandoneon.
Boghes and Voices avrà nella sua storia decennale tre formazioni , cambiando sempre lo strumento armonico bandoneon , fisarmonica e di nuovo bandoneon
Nel 1999 debutta il 3 dicembre del 1999 con maestro Argentino Dino Saluzzi al bandoneon ( che nel 1996 aveva collaborato con Favata nel disco Ajò ) il Cuncordu di Castelsardo ed Enzo Favata Fu un debutto speciale in una Basilica di Bonaria a Cagliari gremita di pubblico, quella edizione di Boghes rimarrà storica e verrà dedicato uno speciale album digitale in questa collezione.
Nel 2001 Favata decide di registrare il disco, ma Saluzzi impegnato in altre tournè non potrà esserci, Enzo chiama Simone Zanchini uno straordinario fisarmonicista che viene dal mondo classico, ma grande improvvisatore jazz, la sessione particolarmente ispirata viene registrata per Symphonia Odyssey / Armonia Mundi, in una chiesa campestre in Sardegna San Giorgio a Perfugas dopo una serie di fortunati concerti Favata decide di ritornare allo strumento originale il Bandoneon e la scelta va su Daniele Di Bonaventura, ( la loro collaborazione era partita con gli album Voyage en Sardaigne ed Atlantico) seguirono molti concerti.
Il progetto discografico digitale vuole documentare questi tre periodi suddivisi nell'arco di un decennio, iniziando dall'album ufficiale Boghes and Voices
segue testo originale del libretto
Boghes and Voices ( 2001)
ll Materiale raccolto in questa sessione di registrazione ha come intento un avvicinamento tra la antica cultura della mia isola e quella cosmopolita, che incontro ogni giorno attraverso il mio lavoro di musicista jazz, per questo progetto ho chiamato e coinvolto musicisti come Simone Zanchini, musicista a tutto campo in cui convivono virtuosismo ed intelligenza espressiva e le straordinarie quattro voci dei cantori di Castelsardo .
Boghes and Voices è un omaggio alla tradizione della polifonia religiosa della Sardegna, una musica che ho ascoltato sin da piccolo e dalla quale ho spesso tratto ispirazione.
L'idea di poter far convivere il linguaggio della musica improvvisata con il canto religioso a cuncordu è nata da una mia passione e studio del repertorio penitenziale dei Cantori di Castelsardo e si è sviluppata intorno a quei canti a quattro voci (basciu, contra, bogi, falsittu ), eseguiti con rigoroso rispetto della tradizione in una pratica tramandata oralmente per secoli attraverso le confraternite e la tradizione della Settimana Santa.
Nel materiale musicale registrato coesistono la voce umana del Cuncordu di Castelsardo, i miei strumenti ad ancia sax soprano , tenore e clarinetto basso , il duduk ( strumento ad ancia armeno); la fisarmonica, suonata da Simone Zanchini in uno stile non distante dalla sua parentela liturgica con l'organo.
Il repertorio reinterpreta i modelli della tradizione rispettandone comunque i contenuti, si sviluppa con composizioniscritte da me e Zanchini, improvvisazioni ispirate ai modelli della tradizione polifonica: canti come i Gosos (inni ai santi ed alla Madonna ) assumono un'atmosfera gioiosa con l'inserimento e le improvvisazioni della fisarmonica e del sax soprano, il complesso canto del Miserere di Castelsarado viene inglobato in un suggestivo brano dove si intrecciano in un particolare arrangiamento insieme al duduk e la fisarmonica.
Vengono eseguiti anche dei brani per solo coro risalenti al 1600 come: Kyrie, Magnificat o più recenti Sett'ispadas de dolore.
Registrazione ottobre 2001 chiesa campestre San Giorgio, Perfugas
Recording enineer Roberto Meo
Produzione Sigrid Lee
Editing Sigrid Lee
Foto Dario Coletti
This CD was recorded in October of 2001 at the "Chiesa S.Giorgio", a 11th-century church in Pertugas. It was recorded with the same high resolution, direct-to-two-track process we normally employ for our classical and early music recordings, in order to come as close as possible to the feeling of a live performance.
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